Elogio di un imperfetto

14.06.2023

Ora che è passato qualche giorno dal giorno del trionfo di Nole, dalla sua impresa epica, di cui tutti giustamente hanno scritto - un po' meno la stampa italica (non è una novità), ma quella straniera sì - può sembrare paradossale scrivere un elogio di Casper Ruud. Ma io credo che, nel suo "piccolo", se lo meriti. L'impresina del Norvegia è stata del tutto oscurata dall'impresona del fenomeno serbo: è legittimo, ma non del tutto giusto. Casper ha comunque fatto anche lui qualcosa di importante, perché ha raggiunto la terza finale Slam, anzi la terza in un anno, su cinque Slam giocati. Chi l'avrebbe mai detto, anche solo 3 o 4 anni fa

L'idea di questo blog nacque un giorno per una sconfitta così, e per una persona così: uno che sembrava non dovesse vincere mai, e poi invece ci è riuscito, ed ora è rimpianto perché non ci riesce più… Quel primo articolo mai pubblicato rimane il più bello e il più vero, ma tante parole spese allora potrei riprenderle quasi identiche. Si intitolava "Elogio di un imperfetto". E allora da quel titolo vorrei ripartire.

Premessa: non sono fan di Casper Ruud, e probabilmente non lo sarò mai, ma ora che sono rimasta quasi orfana, se c'è uno che vorrei vedere alzare una coppa importante, quello è lui.

Perché gode di scarsissima stima di critica e di pubblico, come si suol dire, eppure a 25 anni può vantare un curriculum che recita più o meno così:

  • 2020 Roma SF

  • 2021 Montecarlo SF

  • 2021 Madrid SF

  • 2021 ATP Finals SF

  • 2022 Miami F

  • 2022 Roma SF

  • 2022 Roland Garros F

  • 2022 Montreal SF

  • 2022 US Open F

  • 2022 ATP Finals F

  • 2023 Rome SF

  • 2023 Roland Garros F

Cioè, ricapitolando:

  • Tre finali slam

  • Una finale e una semifinale ATP finale

  • Una finale e sei semifinali Mille

Il tutto più o meno in tre anni, ossia nel post COVID. Molti risultati sulla terra, il suo habitat naturale, ma non solo (Montreal, Miami, Us Open, ATP FINALS!!!).

Ah, per soprammercato, è stato numero 2 del mondo, se qualcuno non se ne fosse accorto; non solo, è entrato in top 10 il 13 settembre 2020 e da allora non ne è uscito più (fanno qualcosa come 33 mesi, giorno più giorno meno), anzi è salito ancora, per stazionare quasi costantemente nella parte alta della Top 10 nell'ultimo anno.

Ecco, questi numeretti certificano che, se c'è uno di una costanza assoluta a livello altissimo negli ultimi anni, quello è Casper Ruud (lasciando perdere gli alieni, ovvio, ma qui stiamo parlando di terrestri, i superuomini non ci interessano).

Lo "accusano" di aver vinto solo 250? È vero, è un fatto. Però intanto sono dieci (e tanti presunti fenomeni ne hanno in saccoccia sì e no la metà). E poi forse è solo questione di tempo, e di incroci. Con tutte queste finali e semifinali importanti, prima o poi dovrà girargli bene. Perché non si troverà SEMPRE a dover fare i conti con la storia, quella altrui: il 14' RG di Rafa, il 23' slam di Nole, e nel mezzo il n. 1 del prossimo presunto predestinato dominatore Carlitos…

Lo "accusano" di essere un 'bye' per questi qua? Va bene, abbozziamo. Ma alzino la mano quelli in grado di fare meglio di Casper. Mmmh, ne vedo pochini… e sicuramente ancora meno negli Slam. Zverev, di cui si invoca la resurrezione? Be', sta sempre a 1 sola vittoria contro Top10 negli Slam, ed è stato l'unico a potersi giocare una finale major contro un non-alieno, perdendola. Medvedev? È vero, una volta c'è riuscito, lui uno Slam l'ha portato a casa, con merito, ma sappiamo bene quanto contribuì la pressione su Nole, schiacciato da un traguardo così enorme che nemmeno lui allora riuscì a gestirlo (vedremo quest'anno…); per il resto le sue finali Slam sono state psicodrammi… Tsitsipas? Per carità, adesso si è dato allo spettacolo, ormai ce lo siamo perso. E potremmo continuare. Insomma, non è colpa di Casper se non vince uno Slam, nel senso che gli altri stan più o meno messi uguali. Certo, va riconosciuto a costoro che su Mille e Finals sono decisamente avanti, rispetto a lui. Ma questo conferma la mia tesi: sono giocatori più forti, ma di vittorie Slam in tre ne hanno una. E fa ben sperare i fan di Casper: quanto meno sui Mille, ne hanno vinto uno Kachanov, Coric, Hurkacz, Rune… Ci sono legittime speranze anche per Ruud: avrà altre chance, sarà capace di coglierne.

Infatti è un grandissimo merito di Casper essere lassù ora, continuare ad avvicinarsi alla meta, se come dicono "ha pochi mezzi", "è un giocatore limitato" e compagnia cantando. Perché vuol dire che sfrutta al massimo quello che ha. E non è affatto un merito banale. E migliora ogni giorno. Per cui dove può arrivare non si può affatto dire.

E poi vogliamo aggiungere due parole il suo fair-play? è qualcosa che non dipende dal DNA, nel senso che si impara, ma bisogna esser portati; ed avere questa predisposizione indica la persona che sei, e che vuoi continuare ad essere. Quei modi pacati, quella gentilezza spontanea, quell'essere così nordicamente composto senza essere freddo… non attraggono forse le folle. Ma di certe "folle" credo si possa fare tranquillamente a meno. Casper non è un trascinatore, non è un conquistatore, eppure si è ritagliato il suo spazio anche nella tifoseria, e io riesco davvero ad immedesimarmi in questi ultimi, perché l'ho vissuta anche io, una cosa del genere.

Dunque ragione e sentimento ci indicano che merita un traguardo, forse non uno Slam (anche se tutti quelli che han giocato e perso tre finali, al quarto tentativo hanno fatto centro) ma almeno una coppa importante, quello è sicuro: per la sua dedizione, per la sua coerenza, per la sua perseveranza, per la sua capacità di migliorare sempre. Quest'anno, per dire, si è reso conto di aver commesso un grave errore di preparazione, essendosi lasciato ingolosire dai dollari della tournée sudamericana di fine stagione con Rafa. Ha fatto malissimo i suoi conti, l'ha pagata con una prima parte di 2023 da dimenticare. Ebbene? Testa bassa, e lavorare, puntando all'unico grande obiettivo che poteva raggiungere in questo scorcio di stagione, con il peso della finale del 2022 da "difendere".

Ha giocato un gran Roland Garros quello che ormai nessuno può chiamare più semplicemente "fantasmino": nella sequenza Jarry, Rune, Zverev, è sempre stato poco accreditato, pronostici avversi, e lui li ha puntualmente ribaltati, andando decisamente in crescendo, come fanno quelli bravi, quelli che arrivano in fondo ai grandi tornei. Aveva puntato questo obiettivo, e l'ha raggiunto.

Allora forse il segreto è porsi obiettivi ancora più alti: rimanendo umile come è sempre stato, deve essere però più ambizioso. Anche lui può scrivere la storia. La sua. Quella della Norvegia. Quella di uno capace di vincere, pur essendo così "scarso".


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