Aryna sta arrivando

29.11.2017

L'ultimo weekend di tennis giocato ovviamente ha visto primeggiare nell'interesse degli appassionati e nella risonanza mediatica la "Dixieme", la vittoria numero Dieci della Francia in Coppa Davis, o tutt'al più il protagonista sfortunato David Goffin, che ha impressionato per la solidità mentale e tecnica, eppure non ha portato a casa nessun trofeo.

In quello scampolo di fine stagione che è formato dai tornei K125 della WTA, tuttavia, si realizzava un altro evento sicuramente minore, ma che merita di non passare del tutto inosservato: il primo titolo in carriera per Aryna Sabalenka, vincitrice del Mumbai Open ai danni della serba Jakupovic.

Aryna, bielorussa di Minsk, classe 1998, è certamente una delle rivelazioni dell'anno tennistico al femminile. E la sensazione è che questo primo piccolo titolo possa essere il punto di partenza di una bella serie.

Aveva terminato l'annata 2016 al posto numero 159 delle classifiche WTA. E da quelle parti ha stazionato più o meno fino alla metà del 2017. Ora chiude la stagione al numero 73: un balzo notevolissimo, non c'è che dire! Soprattutto perchè in realtà è frutto di una manciata di tornei, concentrati nelle ultime settimane. In cui evidentemente Aryna ha profittato anche della concorrenza un po' in ribasso, tra atlete già in vacanza ed altre che si stavano preparando a Master e Masterino; tuttavia le va dato atto di aver agito con intelligenza, dove altre che avrebbero avuto le stesse possibilità si perdevano: si è iscritta ad eventi in cui sapeva di poter ben figurare e ci è riuscita. Mostrando un tennis potente e aggressivo, in grado di spazzar via quasi letteralmente giocatrici dai colpi più teneri, come Sara Errani (battuta per 6-1, 6-3), e tener testa alle picchiatrici come e più di lei.

Nel circuito WTA ha così raggiunto il mese scorso la sua prima finale nell'International di Tianjin, in occasione della quale ha fatto sudare sette camicie ad una Maria Sharapova assetata di successo dopo il lunghissimo (per una come lei) digiuno di titoli a seguito di squalifica e rientro tartassato dagli infortuni: in entrambi i set della finale, Sabalenka aveva preso a pallate Masha per lunghi tratti, portandosi nettamente avanti, per poi farsi sopraffare dalla tensione, dalla prospettiva del successo, dall'inesperienza, che l'avevano gettata nella confusione, facendole smarrire tutto il vantaggio.

In quell'occasione aveva mostrato tutte le sue potenzialità e la sua forza esplosiva, così come quelli che sono i suoi limiti: uno su tutti, appunto, il nervosismo, sfogato in maniera plateale ogni qual volta la vicenda volgeva a suo sfavore, l'incapacità di ritrovare calma e concentrazione, la fretta eccessiva.

E però evidentemente Aryna non è una che si lasci impressionare più di tanto dei grandi palcoscenici o dai nomi altisonanti delle avversarie: se la Bielorussia quest'anno ha giocato la sua prima storica finale di Fed Cup, il merito va iscritto in gran parte proprio a lei. Che in semifinale, ad aprile, da illustre sconosciuta, aveva procurato alla sua nazionale il punto decisivo per superare una Svizzera certo un po' menomata, ma - classifiche alla mano - sulla carta superiore.

Quindi Aryna, con la collega Sasnovich, si è giocata a viso aperto la Finale di Fed Cup, prima sconfiggendo una Sloane Stephens ancora molto frastornata dal successo agli US Open e semiazzoppata, poi facendo penare non poco per almeno un set la neo Top 10 CoCo Vandeweghe, reduce dalla Finale di Zuhai e dunque in ottimo momento di forma e di fiducia.

Sì, alla fine Aryna ha perso sia con Sharapova a Tianjin sia con Vandeweghe a Minsk, però ha dimostrato di poterci stare, senza patemi e senza complessi di inferiorità, al loro livello. Ed ha appena 19 anni.

Ecco perchè questo suo primo successo ha l'aria di essere un punto di partenza per una carriera interessante. In cui avrà sicuramente bisogno, oltrechè di arricchire il suo bagaglio tecnico, dal punto di vista psicologico, di imparare a gestire la sua furia e, da quello tattico, di migliorare la lettura della partita: ma per ora sembra bella decisa a farsi strada nel circuito. Se non si lascerà schiacciare dall'attenzione che la sua precoce e rapida esplosione le sta procurando, sentiremo parlare ancora dei suoi successi.

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